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American Public Philosophy Institute

Centro Ricerche Tommaso d'Aquino

Jacques Maritain Center

Thomas International Center

Associazione Thomas International

 

 

   
     
 

Lo Stemma di Thomas International

Thomas International's Coat of Arms

 

 

Lo stemma di Thomas International è stato realizzato da Diana Ciullo su indicazioni di Fulvio Di Blasi. Il simbolismo, naturalmente, si riferisce alla persona e al pensiero di Tommaso d'Aquino. Per lo stile, si è cercato di seguire al tempo stesso i canoni dell'araldica, o scienza del blasone, e la capacità comunicativa del linguaggio artistico contemporaneo.

 

 

Lo scudo

 

La forma dello scudo è segno della vocazione degli intellettuali di difendere la verità contro l'errore e le pressioni delle ideologie e del potere.

 

L'interno dello scudo presenta quattro simboli principali: da sinistra in alto, cinque onde, un'ala d'angelo, una spada sguainata a doppio taglio e un ciuffo di paglia.

 

 

Le cinque onde

 

Il primo simbolo dello scudo riguarda la filosofia o (dal greco, philos-sophia) "amore per la sapienza".

 

Le onde rappresentano le famose cinque vie per giungere all'esistenza di Dio, intese, a loro volta, come figura del pensiero filosofico di Tommaso. Un pensiero che, dalle realtà più materiali, s'innalza a quelle spirituali e più trascendenti. La filosofia di Tommaso, infatti, comincia il suo percorso conoscitivo dalla contemplazione delle cose che si presentano ai nostri cinque sensi esterni. La si chiama per ciò anche "realismo filosofico" per distinguerla dalle filosofie di stampo idealista che assumono come punto di partenza idee e concetti astratti. Dalla conoscenza sensibile, tuttavia, Tommaso giunge non solo all'anima spirituale dell'uomo ma anche alla necessità di un Creatore e Reggitore dell'universo, ovvero all'esistenza di Dio. Ciò, nel pensiero di Tommaso, non significa colonizzare Dio, racchiuderLo nelle categorie della conoscenza umana, sapere come Egli sia in se stesso, ecc. Significa, piuttosto, arrivare a sfiorare il mistero del rapporto ontologico che lega le creature al loro Creatore.

 

Le cinque vie sono l'apice di una filosofia realista aperta al trascendente e al mistero; una filosofia che non rifugge la propria vocazione sapienziale nei confronti dei problemi più profondi dell'esistenza ma che, d'altra parte, evita le tentazioni razionaliste di imprigionare la realtà negli schemi, idee o sistemi della nostra mente.

 

La sapienza è il momento più sublime della conoscenza, in cui il particolare viene osservato alla luce dei suoi significati più elevati e universali. Le cinque vie rappresentano bene questo momento perché sono, per il filosofo, l'inizio della contemplazione del mondo in riferimento all'Essere che, dall'alto della sua infinita sapienza e potenza, lo crea dal nulla.

 

Le onde del mare rappresentano graficamente l'insondabile maestosità del cosmo, che dirige la mente dell'uomo al mistero del trascendente. Contemplando il mare, l'uomo avverte i propri limiti e la grandezza del creato, e si apre a ciò che vi sta oltre. Le cinque vie, come le onde del mare, conducono l'occhio verso il largo, dove l'orizzonte si confonde con l'infinito e la realtà materiale pare unirsi alla spirituale.

 

 

L'ala d'angelo

 

Tommaso d'Aquino è noto anche come "Il Dottore Angelico" perché, più di chiunque altro, ha riflettuto e scritto sulla natura degli angeli. L'ala rappresenta, nello scudo, la teologia, che è la conoscenza a cui l'uomo giunge in virtù della rivelazione di Dio nella storia e dell'azione della grazia.

 

La teologia è la forma più alta della sapienza perché si accosta alla verità dal punto di vista di Dio. Si potrebbe dire che, mentre la filosofia guarda il mondo dal basso verso l'alto, la teologia lo guarda dall'alto verso il basso. La teologia, però, presuppone la conoscenza naturale ed edifica su di essa perché la rivelazione non può che essere rivolta ad un essere la cui capacità cognitiva e volitiva sia già sviluppata e pronta a una spiegazione e a una verità superiori. Dio si rivela a un uomo che è capax Dei, ossia capace di riconoscerLo e di accoglierne il messaggio. È questo uno dei presupposti principali della fede cristiana: che l'essere umano sia di per sé orientato a conoscere a ad amare Dio. Con le sole sue forze, però, l'uomo giunge a Dio indirettamente e velatamente attraverso la conoscenza e l'amore delle cose create. La grazia non distrugge ma eleva la natura a un rapporto diretto con Dio.

 

L'ala rappresenta dunque anche l'unione inscindibile di filosofia e teologia, o di sapienza umana e sapienza soprannaturale. Ciò è presente in maniera mirabile nel metodo con cui Tommaso affronta lo studio degli angeli. Egli sa per fede che esistono creature che, come l'uomo, agiscono razionalmente usando intelletto e volontà ma che, a differenza dell'uomo, non sono materiali e, quindi, ad esempio, non vedono, non toccano e non possiedono immagini delle cose.

 

Spinto da questa certezza e aiutato dai passi della Scrittura che si riferiscono agli angeli, Tommaso applica con rigore le proprie conoscenze filosofiche - specificamente, sulla natura umana - alla comprensione del modo di essere e di agire di tali creature senza corpo. E nel far ciò, tiene sempre chiaramente distinte le argomentazioni basate sui dati rivelati da quelle basate sui dati della filosofia. Il risultato non è solo un brillante spaccato sulla natura angelica ma anche un approfondimento estremamente raffinato della natura umana nelle sue componenti animale e spirituale. Non v'è modo, infatti, di riflettere su come sia possibile pensare e amare per esseri privi della dimensione corporea senza affinare, al tempo stesso, la differenza concettuale tra ciò che, nell'uomo, è intelletto e volontà e ciò che è in lui l'animalità. Il trattato sugli angeli di Tommaso è uno splendido esempio di come la conoscenza di fede si unisce alla conoscenza puramente umana senza confondersi con essa ma, anzi, offrendole il punto di partenza e l'incentivo per più avanzate riflessioni filosofiche.

 

 

La spada

 

Se lo scudo è difesa della verità la spada sguainata - con la punta verso l'alto - ne rappresenta il potere di attacco e di signoria.

 

L'unione dei primi due simboli - l'unione di sapienza umana e sapienza soprannaturale - rappresenta insieme la verità intera di cui l'uomo è destinatario e l'opera di Tommaso, che è uno sforzo esemplare di comprenderla e di penetrarla.

 

Nonostante le apparenze, la verità è l'autentica reggitrice e dominatrice della storia. Essa sovrasta qualunque potere, ricchezza, ideologia e intrigo di cui l'essere umano si inebria nella vita presente. La verità paga! L'eroe della verità, il giusto, non deve vacillare né disperare.

 

La «spada affilata a doppio taglio» è un simbolo apocalittico della verità piena con cui il mondo e ogni individuo verranno giudicati. La spada fuoriesce dalla bocca di Dio, che invita alla conversione e minaccia di combattere con essa (Apocalisse, 1,16; 2,16). La spada è il Verbo di Dio, è Cristo, è la Verità. Gli eroi della verità su questa terra, coloro che la testimoniano con le opere e la insegnano con le parole e con gli scritti, sono quindi figura privilegiata di Cristo e suoi privilegiati testimoni; e possono ben essere simboleggiati da una spada a doppio taglio in posizione di attacco.

 

Alla fine dei tempi, la vittoria di Cristo si manifesterà nello svelarsi della verità della storia. Tutti allora comprenderanno che il bene ha sempre vinto sul male, che la forza dell'amore ha sempre prevalso sulla forza dell'odio. E il giudizio sarà giusto perché la verità sul bene e sul male - la legge di Dio - è sempre stata presente in tutti gli uomini, impressa nella loro natura. A ogni coscienza, anche la più perversa, è stata quindi data la possibilità di intravedere e di seguire la verità. In fondo al cuore, tutti hanno sempre saputo che cosa è bene e che cosa è male. Nessuno potrà dire che non sapeva. Il giudizio finale premierà i buoni perché sapevano di agire bene e condannerà i cattivi perché sapevano di agire male. L'ignoranza non conta perché a chi, in perfetta sincerità di coscienza, pensava di agire bene, l'errore non verrà imputato.

 

 

Il ciuffo di paglia

 

Verso la fine della sua vita, Tommaso ha avuto una rivelazione speciale di Dio di cui non si sa nulla di preciso. Si sa solo che, da quel momento, egli smise quasi di parlare e di scrivere. Il silenzio di Tommaso è rimasto nei secoli un segno eloquente della grandezza di quella visione. In quel periodo, egli, riferendosi ai suoi scritti, disse che erano «sicut bacula» (come paglia); non nel senso che quel ch'era in essi contenuto fosse sbagliato o da eliminare ma nel senso che, a confronto di quel che Dio è in Se stesso, tutto ciò che l'uomo può capirne e dirne è quasi un nulla. sicut bacula.

 

Dopo il primo simbolo, che rappresenta la grandezza della sapienza umana, il secondo, che rappresenta la grandezza della sapienza soprannaturale, e il terzo, che rappresenta il potere e il significato di entrambe, l'ultimo simbolo rappresenta l'umiltà intellettuale.

 

L'uomo è creato con poteri straordinari per potersi elevare con la mente e il cuore fino a Dio. È detto "sacerdote della creazione" nel senso che (esclusi gli angeli) è l'unico essere chiamato a riferire consapevolmente il mondo al Creatore di esso. La tentazione e la rovina più grande dell'uomo vengono dalla superbia intellettuale, dal non accettare i limiti dei propri ragionamenti e delle proprie prospettive, dal voler capire tutto chiudendo la porta alla fiducia negli altri e al mistero. L'impossibilità da parte del singolo di esaurire la verità è dunque un invito a ricercarla in comune: nessuno sa tutto ma, insieme, sappiamo il necessario. La conoscenza umana della verità, inoltre, è sempre frammista a difficoltà e arcani.

 

Nel giardino dell'Eden, Adamo ed Eva capivano facilmente tutto - la natura di ogni cosa - eccetto il divieto di mangiare dei frutti di un particolare albero. Perché proprio quell'albero? Perché proprio quei frutti? Perché questo comando? Essi non si fidarono di Dio nell'unico caso in cui il loro intelletto non trovava risposte, disobbedirono, e commisero il peccato d'origine. Più l'uomo è vicino alla verità, più deve esercitare l'umiltà intellettuale per essere in pace con se stesso, con gli altri e con Dio.

 

 

I colori dello scudo

 

Il rosso è il colore dominante dello scudo e rappresenta la virtù teologale della carità. Il bianco rappresenta invece la purezza di cuore che fa da sfondo alla carità.

 

Tommaso ha messo la conoscenza e l'amore di Dio al centro di tutta la propria riflessione sia filosofica sia teologica. Dio è il fine ultimo dell'uomo, la cui natura tende all'amore di Dio prima e più che all'amore di sé (ST, I, q. 60, a. 5). Questa tendenza della natura è perfezionata dalla grazia con la virtù teologale della carità che eleva l'uomo fino a farlo partecipe della stessa natura divina.

 

La carità orienta la volontà dell'uomo nel modo più perfetto a Dio come fine ultimo. Per ciò essa informa (dà la giusta forma, o colore) a tutti gli atti buoni dell'uomo e a tutte le altre virtù. La carità dà forma all'intera attività di studio e ricerca della verità di Tommaso intesa come risposta alla propria vocazione specifica e atto di servizio e di amore a Dio.

 

Il cuore puro è il cuore distaccato che si dona senza riserve agli altri e all'Altro. È il cuore che non pone desideri e passioni disordinate al di sopra della carità. La Scrittura dice che i puri di cuore vedranno Dio. e che Dio è Amore. La purezza e la carità diventano così il luogo e il metodo della verità a cui Tommaso ci ha invitati a volgere lo sguardo.

 

 

 

Fulvio Di Blasi