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Lo Stemma
di Thomas International
Thomas
International's Coat of Arms
Lo stemma di Thomas International è stato realizzato da Diana
Ciullo su indicazioni di Fulvio Di Blasi. Il simbolismo, naturalmente,
si riferisce alla persona e al pensiero di Tommaso d'Aquino.
Per lo stile, si è cercato di seguire al tempo stesso i canoni
dell'araldica, o scienza del blasone, e la capacità comunicativa
del linguaggio artistico contemporaneo.
Lo scudo
La forma dello scudo è segno della vocazione degli intellettuali
di difendere la verità contro l'errore e le pressioni delle
ideologie e del potere.
L'interno dello scudo presenta quattro simboli principali:
da sinistra in alto, cinque onde, un'ala d'angelo, una spada
sguainata a doppio taglio e un ciuffo di paglia.
Le cinque onde
Il primo simbolo dello scudo riguarda la filosofia o (dal
greco, philos-sophia) "amore per la sapienza".
Le onde rappresentano le famose cinque vie per giungere all'esistenza
di Dio, intese, a loro volta, come figura del pensiero filosofico
di Tommaso. Un pensiero che, dalle realtà più materiali, s'innalza
a quelle spirituali e più trascendenti. La filosofia di Tommaso,
infatti, comincia il suo percorso conoscitivo dalla contemplazione
delle cose che si presentano ai nostri cinque sensi esterni.
La si chiama per ciò anche "realismo filosofico" per distinguerla
dalle filosofie di stampo idealista che assumono come punto
di partenza idee e concetti astratti. Dalla conoscenza sensibile,
tuttavia, Tommaso giunge non solo all'anima spirituale dell'uomo
ma anche alla necessità di un Creatore e Reggitore dell'universo,
ovvero all'esistenza di Dio. Ciò, nel pensiero di Tommaso,
non significa colonizzare Dio, racchiuderLo nelle categorie
della conoscenza umana, sapere come Egli sia in se stesso,
ecc. Significa, piuttosto, arrivare a sfiorare il mistero
del rapporto ontologico che lega le creature al loro Creatore.
Le cinque vie sono l'apice di una filosofia realista aperta
al trascendente e al mistero; una filosofia che non rifugge
la propria vocazione sapienziale nei confronti dei problemi
più profondi dell'esistenza ma che, d'altra parte, evita le
tentazioni razionaliste di imprigionare la realtà negli schemi,
idee o sistemi della nostra mente.
La sapienza è il momento più sublime della conoscenza, in
cui il particolare viene osservato alla luce dei suoi significati
più elevati e universali. Le cinque vie rappresentano bene
questo momento perché sono, per il filosofo, l'inizio della
contemplazione del mondo in riferimento all'Essere che, dall'alto
della sua infinita sapienza e potenza, lo crea dal nulla.
Le onde del mare rappresentano graficamente l'insondabile
maestosità del cosmo, che dirige la mente dell'uomo al mistero
del trascendente. Contemplando il mare, l'uomo avverte i propri
limiti e la grandezza del creato, e si apre a ciò che vi sta
oltre. Le cinque vie, come le onde del mare, conducono l'occhio
verso il largo, dove l'orizzonte si confonde con l'infinito
e la realtà materiale pare unirsi alla spirituale.
L'ala d'angelo
Tommaso d'Aquino è noto anche come "Il Dottore Angelico" perché,
più di chiunque altro, ha riflettuto e scritto sulla natura
degli angeli. L'ala rappresenta, nello scudo, la teologia,
che è la conoscenza a cui l'uomo giunge in virtù della rivelazione
di Dio nella storia e dell'azione della grazia.
La teologia è la forma più alta della sapienza perché si accosta
alla verità dal punto di vista di Dio. Si potrebbe dire che,
mentre la filosofia guarda il mondo dal basso verso l'alto,
la teologia lo guarda dall'alto verso il basso. La teologia,
però, presuppone la conoscenza naturale ed edifica su di essa
perché la rivelazione non può che essere rivolta ad un essere
la cui capacità cognitiva e volitiva sia già sviluppata e
pronta a una spiegazione e a una verità superiori. Dio si
rivela a un uomo che è capax Dei, ossia capace
di riconoscerLo e di accoglierne il messaggio. È questo uno
dei presupposti principali della fede cristiana: che l'essere
umano sia di per sé orientato a conoscere a ad amare Dio.
Con le sole sue forze, però, l'uomo giunge a Dio indirettamente
e velatamente attraverso la conoscenza e l'amore delle cose
create. La grazia non distrugge ma eleva la natura a un rapporto
diretto con Dio.
L'ala rappresenta dunque anche l'unione inscindibile di filosofia
e teologia, o di sapienza umana e sapienza soprannaturale.
Ciò è presente in maniera mirabile nel metodo con cui Tommaso
affronta lo studio degli angeli. Egli sa per fede che esistono
creature che, come l'uomo, agiscono razionalmente usando intelletto
e volontà ma che, a differenza dell'uomo, non sono materiali
e, quindi, ad esempio, non vedono, non toccano e non possiedono
immagini delle cose.
Spinto da questa certezza e aiutato dai passi della Scrittura
che si riferiscono agli angeli, Tommaso applica con rigore
le proprie conoscenze filosofiche - specificamente, sulla
natura umana - alla comprensione del modo di essere e di agire
di tali creature senza corpo. E nel far ciò, tiene sempre
chiaramente distinte le argomentazioni basate sui dati rivelati
da quelle basate sui dati della filosofia. Il risultato non
è solo un brillante spaccato sulla natura angelica ma anche
un approfondimento estremamente raffinato della natura umana
nelle sue componenti animale e spirituale. Non v'è modo, infatti,
di riflettere su come sia possibile pensare e amare per esseri
privi della dimensione corporea senza affinare, al tempo stesso,
la differenza concettuale tra ciò che, nell'uomo, è intelletto
e volontà e ciò che è in lui l'animalità. Il trattato sugli
angeli di Tommaso è uno splendido esempio di come la conoscenza
di fede si unisce alla conoscenza puramente umana senza confondersi
con essa ma, anzi, offrendole il punto di partenza e l'incentivo
per più avanzate riflessioni filosofiche.
La spada
Se lo scudo è difesa della verità la spada sguainata - con
la punta verso l'alto - ne rappresenta il potere di attacco
e di signoria.
L'unione dei primi due simboli - l'unione di sapienza umana
e sapienza soprannaturale - rappresenta insieme la verità
intera di cui l'uomo è destinatario e l'opera di Tommaso,
che è uno sforzo esemplare di comprenderla e di penetrarla.
Nonostante le apparenze, la verità è l'autentica reggitrice
e dominatrice della storia. Essa sovrasta qualunque potere,
ricchezza, ideologia e intrigo di cui l'essere umano si inebria
nella vita presente. La verità paga! L'eroe della verità,
il giusto, non deve vacillare né disperare.
La «spada affilata a doppio taglio» è un simbolo apocalittico
della verità piena con cui il mondo e ogni individuo verranno
giudicati. La spada fuoriesce dalla bocca di Dio, che invita
alla conversione e minaccia di combattere con essa (Apocalisse,
1,16; 2,16). La spada è il Verbo di Dio, è Cristo, è la Verità.
Gli eroi della verità su questa terra, coloro che la testimoniano
con le opere e la insegnano con le parole e con gli scritti,
sono quindi figura privilegiata di Cristo e suoi privilegiati
testimoni; e possono ben essere simboleggiati da una spada
a doppio taglio in posizione di attacco.
Alla fine dei tempi, la vittoria di Cristo si manifesterà
nello svelarsi della verità della storia. Tutti allora comprenderanno
che il bene ha sempre vinto sul male, che la forza dell'amore
ha sempre prevalso sulla forza dell'odio. E il giudizio sarà
giusto perché la verità sul bene e sul male - la legge di
Dio - è sempre stata presente in tutti gli uomini, impressa
nella loro natura. A ogni coscienza, anche la più perversa,
è stata quindi data la possibilità di intravedere e di seguire
la verità. In fondo al cuore, tutti hanno sempre saputo che
cosa è bene e che cosa è male. Nessuno potrà dire che non
sapeva. Il giudizio finale premierà i buoni perché sapevano
di agire bene e condannerà i cattivi perché sapevano
di agire male. L'ignoranza non conta perché a chi, in perfetta
sincerità di coscienza, pensava di agire bene, l'errore non
verrà imputato.
Il ciuffo di paglia
Verso la fine della sua vita, Tommaso ha avuto una rivelazione
speciale di Dio di cui non si sa nulla di preciso. Si sa solo
che, da quel momento, egli smise quasi di parlare e di scrivere.
Il silenzio di Tommaso è rimasto nei secoli un segno
eloquente della grandezza di quella visione. In quel periodo,
egli, riferendosi ai suoi scritti, disse che erano «sicut
bacula» (come paglia); non nel senso che quel ch'era in
essi contenuto fosse sbagliato o da eliminare ma nel senso
che, a confronto di quel che Dio è in Se stesso, tutto ciò
che l'uomo può capirne e dirne è quasi un nulla. sicut
bacula.
Dopo il primo simbolo, che rappresenta la grandezza della
sapienza umana, il secondo, che rappresenta la grandezza della
sapienza soprannaturale, e il terzo, che rappresenta il potere
e il significato di entrambe, l'ultimo simbolo rappresenta
l'umiltà intellettuale.
L'uomo è creato con poteri straordinari per potersi elevare
con la mente e il cuore fino a Dio. È detto "sacerdote della
creazione" nel senso che (esclusi gli angeli) è l'unico essere
chiamato a riferire consapevolmente il mondo al Creatore di
esso. La tentazione e la rovina più grande dell'uomo vengono
dalla superbia intellettuale, dal non accettare i limiti dei
propri ragionamenti e delle proprie prospettive, dal voler
capire tutto chiudendo la porta alla fiducia negli altri e
al mistero. L'impossibilità da parte del singolo di esaurire
la verità è dunque un invito a ricercarla in comune: nessuno
sa tutto ma, insieme, sappiamo il necessario. La conoscenza
umana della verità, inoltre, è sempre frammista a difficoltà
e arcani.
Nel giardino dell'Eden, Adamo ed Eva capivano facilmente tutto
- la natura di ogni cosa - eccetto il divieto di mangiare
dei frutti di un particolare albero. Perché proprio quell'albero?
Perché proprio quei frutti? Perché questo comando? Essi non
si fidarono di Dio nell'unico caso in cui il loro intelletto
non trovava risposte, disobbedirono, e commisero il peccato
d'origine. Più l'uomo è vicino alla verità, più deve esercitare
l'umiltà intellettuale per essere in pace con se stesso, con
gli altri e con Dio.
I colori dello scudo
Il rosso è il colore dominante dello scudo e rappresenta la
virtù teologale della carità. Il bianco rappresenta invece
la purezza di cuore che fa da sfondo alla carità.
Tommaso ha messo la conoscenza e l'amore di Dio al centro
di tutta la propria riflessione sia filosofica sia teologica.
Dio è il fine ultimo dell'uomo, la cui natura tende all'amore
di Dio prima e più che all'amore di sé (ST, I, q. 60,
a. 5). Questa tendenza della natura è perfezionata dalla grazia
con la virtù teologale della carità che eleva l'uomo fino
a farlo partecipe della stessa natura divina.
La carità orienta la volontà dell'uomo nel modo più perfetto
a Dio come fine ultimo. Per ciò essa informa (dà la giusta
forma, o colore) a tutti gli atti buoni dell'uomo e
a tutte le altre virtù. La carità dà forma all'intera attività
di studio e ricerca della verità di Tommaso intesa come risposta
alla propria vocazione specifica e atto di servizio e di amore
a Dio.
Il cuore puro è il cuore distaccato che si dona senza riserve
agli altri e all'Altro. È il cuore che non pone desideri e
passioni disordinate al di sopra della carità. La Scrittura
dice che i puri di cuore vedranno Dio. e che Dio è Amore.
La purezza e la carità diventano così il luogo e il metodo
della verità a cui Tommaso ci ha invitati a volgere lo sguardo.
Fulvio Di Blasi
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