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ISSN 1970-7932

Associazione Thomas International
 
 
Rivista Quadrimestrale fondata da Angelo Cafaro e Fulvio Di Blasi 
 

Norme Redazionali per gli Autori

 

 

“Questioni di Bioetica” pubblica, quadrimestralmente, articoli, note e recensioni su temi di bioetica, antropologia, filosofia morale, deontologia ed etica medica.

 

I contributi vanno inviati alla Redazione per posta elettronica al seguente indirizzo: redazione@questionidibioetica.it e non devono superare le 12 cartelle (Word formato A4, carattere Arial corpo 12 per il testo, 10 per le note, interlinea singola, margine destro e sinistro 2, margine inferiore 3, superiore 2,5). Sulla prima pagina si prega di inserire: 1) il titolo del lavoro; 2) nome e cognome per esteso dell’Autore; 3) titoli e/o gradi accademici dell’Autore; 4) istituzioni di appartenenza; 5) indirizzo email dell’Autore. Ogni lavoro deve essere accompagnato da un breve abstract di 5-6 righe.

 

-  Titolo capitolo: Arial grassetto e maiuscolo corpo 14.

 

- Titoli paragrafi: corsivo 12, con il numero del capitolo seguito da un punto e dal numero del paragrafo. ES:

 

1.  L’eutanasia nella storia

2.  L’eutanasia nel pensiero filosofico

3.  Questioni teoriche sull’eutanasia

- Rientro di 0,5 a inizio di ogni capoverso

 

- Corsivi: 1) sostantivi in lingua straniera (ES: background), titoli di libri (ES: come afferma Jonas nel suo Il principio responsabilità…), 2) concetti cui  si vuol dare particolare risalto.

 

- Virgolette alte: quando una parola è considerata in quanto parola o viene usata in senso traslato: (ES: la parola “bioetica” è stata “rubata”...)

 

- Virgolette basse: per aprire e per chiudere una citazione (come scrive Levinas, «l’alterità dell’Altro è trascendenza»).

 

- Il testo tra parentesi o tra virgolette va senza spaziatura.

 

- Citazioni:

 

- Le citazioni fino a tre righe vanno nel corpo del testo con virgolette basse («...»). ES:

Come afferma Toulmin, «la medicina ha salvato la vita dell’etica […]»[1].

 

  - Le citazioni più lunghe di tre righe vanno separate dal corpo del testo, senza virgolette, con margini rientrati (sinistro 1,5; destro 1,5), carattere dimensione 11, interlinea singola. ES:  Come afferma Singer, presentare il problema dell’aborto

 

come una questione di libertà di scelta individuale […] significa già di per sé presupporre che il feto non conta nulla. Chiunque pensi che un feto umano ha lo stesso diritto alla vita degli altri esseri umani non potrà mai ridurre il problema dell’aborto a una questione di libertà di scelta, più di quanto possa ridurre la schiavitù a una questione di libertà di scelta da parte degli schiavisti[2]

 

Per questa, e per altre ragioni, la questione della personalità del feto ecc.

- Quando un testo non è citato integralmente, le parti mancanti vanno indicate con tre puntini di sospensione tra parentesi quadre […].

 

- Le note vanno a piè di pagina e devono essere compilate con i seguenti criteri:

 

- Monografie: iniziale del nome, cognome dell’autore (tutto in maiuscoletto), titolo (in corsivo), casa editrice, città e anno (senza virgola di separazione), pagine di riferimento della citazione o a cui si rimanda. ES:  H. JONAS, Tecnica, medicina ed etica. Prassi del principio responsabilità, a cura di P. Becchi, Einaudi, Torino 1997, pp. 32-33.

 

- Articoli in riviste: iniziale del nome e cognome dell’autore (tutto in maiuscoletto), titolo dell’articolo (tra virgolette alte), in: titolo della rivista (in corsivo), numero del fascicolo, anno (tra parentesi), pagine (questi ultimi tre elementi senza virgole di separazione). ES: A VIRDIS, “Il principio morale dell’atto a duplice effetto e il suo uso in bioetica”, Medicina e Morale 5 (2006) pp. 951-979. Se il rimando non è genericamente all’intero articolo ma viene citata una determinata pagina, questa si aggiunge, dopo due punti, alle pagine della rivista in cui si trova l’articolo. ES: A VIRDIS, “Il principio morale dell’atto a duplice effetto e il suo uso in bioetica”, Medicina e Morale 5 (2006) pp. 951-979: 967.

 

- Articoli da opere collettive: iniziale del nome e cognome dell’autore (tutto in maiuscoletto), titolo dell’articolo (tra virgolette alte), in: iniziale del nome e cognome del curatore (in maiuscoletto), a cura di (tra parentesi), titolo del volume (in corsivo), casa editrice, città e anno (senza virgola di separazione). ES: G. ANGELINI, “La vita tra natura, cultura e fede”, in E. SGRECCIA - M. LOMBARDI RICCI (a cura di), La vita e l’uomo nell’età delle tecnologie riproduttive, Vita e Pensiero, Milano 1991, pp. 95-111.

 

- Quando si cita un’opera già citata non c’è bisogno di indicare nuovamente tutti gli estremi: è sufficiente scrivere l’iniziale del nome e il cognome dell’autore seguito dal titolo e da cit. ES:  H. JONAS, Il principio responsabilità, cit., p. 79. Il titolo deve essere ripetuto solo nel caso in cui si deve citare o si siano già citate altre opere dello stesso autore diverse da quella già citata. Se invece si cita un’opera unica di un autore, per es. H. JONAS, Il diritto di morire, Il melangolo, Genova 1997, quando si deve citare nuovamente non è necessario indicare il titolo, essendo sufficiente riscrivere solo l’iniziale del nome e il cognome dell’autore seguito da op. cit.. ES: H. JONAS, op. cit., p. 110. Riassumendo: op. cit. si usa dopo il nome dell’autore quando si cita nuovamente, dopo averla citata per esteso una prima volta, l’unica opera di quell’autore; cit. si usa invece dopo il nome dell’autore e dopo il titolo dell’opera, quando si cita nuovamente, dopo averla citata per esteso una prima volta, una delle due o più opere già citate di quell’autore.

 

- “Ibidem” si usa quando si deve citare la stessa pagina della stessa opera citata nella nota precedente. Se per es. dopo aver citato nel testo un’opera di Cattorini e aver indicato nella nota 11: P. Cattorini, La morte offesa, Ed. Comunità, Milano 2002, p. 68 e alla nota 12 si cita la stessa pagina della stessa opera, si dovrà scrivere Ibidem (cioè: stessa pagina stessa opera). Se invece si deve citare, sempre nella nota immediatamente successiva, la stessa opera ma questa volta una pagina diversa (per es. la p. 76), si deve scrivere Ivi, p. 76 (cioè: stessa opera, pagina diversa: 76 e non 68). Riassumendo: ivi si usa per indicare la stessa opera con diversa pagina della nota precedente, ibidem si usa per indicare la stessa opera e la stessa pagina della nota precedente. 

 

- Cfr. (confronta) si usa sempre in nota quando non si citano testualmente le pagine di un autore ma quando si rimanda, genericamente, al contenuto di un testo. Se invece la citazione è puntuale (riguarda cioè un punto preciso del libro) o testuale (riporta cioè un brano tra virgolette del libro) allora si devono indicare le corrispondenti pagine.

 

- Quando si citano saggi da Internet occorre indicare il link preciso, non solo del sito, ma anche della pagina: ES:

C. LALLI, “Il problema dell’aborto tra libertà di scelta e diritto alla vita”,   http://www.thomasinternational.org/it/assthomint/qdb/200805/200805lalli01.htm

 
     
     
 
 
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