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“Questioni di Bioetica”:
alla versione online si aggiunge ora
quella cartacea
Prossima al quarto anno di vita e dopo la pubblicazione di
sette numeri, dal mese di gennaio 2009 la rivista online
“Questioni di Bioetica” sarà disponibile anche in versione
cartacea.
Fin dal Numero 0,
nel lontano maggio 2006, abbiamo registrato un lusinghiero
crescendo di interesse e di consenso che ci ha sempre più
rafforzati nella decisione di aprire le porte della
rivista anche alla carta stampata. Abbiamo anche ricevuto
molteplici e precise richieste in tal senso. Adesso che la
rivista è bene avviata e conosciuta anche oltre i confini
dell’Italia, e che il Comitato di Redazione e il Comitato
Scientifico si pregiano sia di giovani studiosi
entusiasti e promettenti sia di nomi di spicco del
dibattito nazionale, abbiamo ritenuto che fosse giunto il
momento per questo ambizioso progetto di espansione.
Le riviste di bioetica, in Italia, sono già numerose, ma
fin dall’inizio l’idea dei fondatori è stata quella di
colmare un duplice vuoto. Il primo riguarda la carenza di
riviste che sappiano combinare l’aspetto divulgativo con
quello dell’approfondimento scientifico. Si tratta di
aspetti entrambi necessari, visto che le questioni di
bioetica coinvolgono non solo la comunità scientifica e la
riflessione filosofica ma anche, almeno potenzialmente,
tutti i cittadini, come ha dimostrato, peraltro, il
recente referendum sulla procreazione assistita. La
bioetica, in tal senso, dovrebbe sempre mettersi in
contatto diretto con le domande che provengono dalla
società, fornendo risposte che non siano né troppo
sofisticate per un eccesso di scienza né troppo
superficiali per un eccesso di divulgazione.
Il secondo vuoto che si è voluto colmare è quello di un
effettivo dialogo con posizioni diverse da quella
cattolica e personalista che ha ispirato la fondazione
della rivista. Si dirà che tutti ormai parlano della
necessità di un dialogo tra “laici” e “cattolici” e che
per molti questo dialogo è già una prassi quotidiana, per
cui non ci sarebbe nessun vuoto da colmare. Questo è vero
solo in parte. A ben vedere, infatti, nel panorama delle
riviste di bioetica il confronto tra posizioni antitetiche
scarseggia, soprattutto nelle riviste di ispirazione
cattolico-personalista. Mentre insomma è facile trovare
contributi di studiosi cattolici pubblicati in riviste di
bioetica “laica”, è difficile trovare contributi di
studiosi laici in riviste di ispirazione cattolica. Questa
circostanza ha una possibile spiegazione storica, dovuta
al fatto che mentre la bioetica cosiddetta laica è nata in
Italia in aperto e diretto contrasto con la bioetica di
ispirazione cattolica, quest’ultima era già presente,
anche nelle strutture ospedaliere, con uno scopo
prevalentemente formativo. La bioetica “laica” ha avuto
insomma fin dall’inizio l’esigenza di confrontarsi
direttamente con gli studiosi cattolici, anche a scopo
polemico, mentre questi ultimi, maggiormente impegnati nel
campo della formazione e della costruzione di una cultura
che umanizzasse la medicina, hanno dato vita a istituzioni
e pubblicazioni in cui il confronto diretto con la
bioetica “laica” appariva secondario se non addirittura
come un fattore dispersivo.
Anche “Questioni di Bioetica”, si badi, ha uno scopo
formativo. Ma l’idea è che questo scopo sia meglio
raggiunto quando non escluda un confronto, aperto e
sincero, con tutti coloro che non ne condividono la linea
culturale. In questi primi anni di vita, abbiamo fatto
buona esperienza di ciò grazie soprattutto ai cicli di Incontri di Bioetica che ormai stabilmente promuoviamo, e in cui il confronto
tra studiosi diversi, spesso severo e ideologico quando si
svolge a distanza e senza conoscere personalmente i propri
interlocutori, ha dato luogo a uno scambio di idee che,
senza perdere nulla della sua serietà, si è trasformato
anche in amicizia personale.
E in effetti il clima conflittuale e di aspra contesa che
notoriamente caratterizza il dibattito bioetico trova un
antidoto solo quando allo spirito dialogico si unisce
l’incontro personale. Alcuni degli articoli già pubblicati
nella rivista, e altri ancora che vedranno la luce nei
prossimi fascicoli, sono il frutto di questa esperienza.
In “Questioni di Bioetica” il lettore troverà dunque
contributi che esprimono, prevalentemente, la prospettiva
culturale della Redazione e del Comitato scientifico (al
cui interno, del resto, si trova un ricco e articolato
panorama di posizioni pur nella condivisione
dell’ispirazione personalista). Ma troverà anche
contributi di alcuni degli autori laici che hanno
maggiormente animato il dibattito italiano. Dal punto di
vista formale, invece, la versione cartacea seguirà, a
grandi linee, l’impostazione finora adottata online. All’Editoriale,
in cui si prende spunto da problemi di attualità e in cui
viene presentato il singolo fascicolo, seguirà la sezione
Articoli, che ospiterà contributi di
approfondimento (filosofico, pedagogico, giuridico, ecc.)
delle tematiche bioetiche e la sezione dedicata alle
Notizie, in cui si commentano alcuni dei più rilevanti
fatti di cronaca del panorama bioetico nazionale e
internazionale. Nel caso in cui, come spesso accade, negli
articoli vengano commentate e discusse le prospettive di
autori che possono replicare, sarà disponibile una sezione
intitolata Commenti e Reply, in cui tutti coloro
che sono chiamati in causa da precedenti articoli
pubblicati nella rivista possono rispondere per
controbattere, chiarire, entrare in dialogo ecc. Vi
saranno infine una sezione dedicata alle Recensioni,
una di Informazioni bibliografiche e una
Rassegna stampa, in cui si offre un quadro dei fatti
di cronaca più significativi in materia di bioetica, anche
per consentire ulteriori riflessioni che abbiano un
aggancio con l’attualità. Riflessioni che chiunque,
qualora lo volesse, potrà proporre alla Redazione in
forma di articolo, reply, commento, recensioni,
segnalazioni, ecc.
Invitiamo perciò a prendere visione delle Norme Redazionali e delle Condizioni
Generali di Abbonamento. Della versione online
rimarranno accessibili gratuitamente l’Editoriale,
le Recensioni e le Informazioni bibliografiche.
C’è da augurarsi, per le ragioni menzionate, che la
rivista trovi sempre più visibilità e accoglienza sia
presso gli studiosi sia presso tutti coloro che sono
interessati alla bioetica, contribuendo ad animare un
dibattito sempre più complesso e avvincente, in cui ne va
di ciò che l’uomo è e pensa di se stesso oltre che del
tipo di società che andiamo costruendo con le nostre
scelte, individuali e collettive.
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