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SAN TOMMASO D'AQUINO

 

SULLA LEGGE

 

SOMMA TEOLOGICA

PRIMA SECUNDAE (I-II)

(Trad. Giuseppina D'Addelfio)

QUAESTIO 94

Sulla legge naturale

ARTICOLO 2

 

I precetti della legge naturale sono molti o uno soltanto?

 

 

Circa il secondo punto procediamo così. Sembra che la legge naturale non contenga molti precetti, ma uno soltanto. La legge infatti è contenuta nel genere del precetto, come sopra è stato stabilito (q. 92, a. 2). Se dunque fossero molti i precetti della legge naturale, ne seguirebbe che vi sarebbero anche molte leggi naturali.

 

2. Inoltre, la legge naturale segue la natura dell’uomo. Ma la natura umana, sebbene sia molteplice nelle sue parti, è unica nel tutto. Dunque o vi è soltanto un precetto della legge naturale a causa dell’unità del tutto, oppure ve ne sono molti, in base alla moltitudine delle parti dell’umana natura. E così sarebbe necessario che anche quelle cose sono proprie dell’inclinazione del concupiscibile appartenga alla legge naturale.

 

3. Inoltre, la legge è qualcosa che appartiene alla ragione, come sopra è stato detto (q. 90, a. 1). Ma la ragione nell’uomo è una soltanto. Dunque soltanto uno è il precetto della legge naturale.

 

Ma di contro vi è il fatto che i precetti della legge naturale nell’uomo sono rispetto alle azioni che possono essere compiute [ad operabilia], come i principi primi nelle scienza dimostrative. Ma i primi principi indimostrabili sono molti. Dunque anche i precetti della legge naturale sono molti.

 

Rispondo dicendo che, come è stato detto (q. 91, a. 3), i precetti della legge naturale stanno alla ragione pratica così come i principi primi delle dimostrazioni stanno alla ragione speculativa: entrambe infatti sono certi principi per sé noti. Ora, una cosa si dice per sé nota in due maniere: in un modo secondo se stessa, in un altro modo rispetto noi. Si dice per sé nota secondo se stessa qualsiasi proposizione il cui predicato appartiene alla nozione del soggetto; tuttavia accade che per chi ignora la definizione del soggetto, tale proposizione non sarà per sé nota. Così ad esempio questa proposizione “L’uomo è razionale” è per sé nota secondo la sua natura, poiché chi dice uomo, dice razionale; e tuttavia, per chi ignora che cosa sia l’uomo, questa proposizione non è per sé nota. Ecco perché, come dice Boezio, alcune formule o proposizioni sono per sé note universalmente a tutti: e tali sono quelle proposizioni i cui termini sono a tutti noti, come “Ogni tutto è maggiore delle sue parti” e “Cose uguali ad una terza cosa sono uguali tra loro”. Ci sono invece certe proposizioni per sé note solo ai sapienti, che comprendono cosa significano i termini delle proposizioni: così per chi capisce, ad esempio, che l’angelo non è un corpo, è per sé noto che non si trova circoscritto in un luogo; cosa che non è manifesto agli ignoranti, che non lo comprendono.
Ora, tra le cose che ricadono nella conoscenza di tutti, si rinviene un certo ordine. Infatti la prima cosa che ricade nella conoscenza è l’ente, la cui nozione è inclusa in tutto ciò che si conosce. E perciò il primo principio indimostrabile è che non si può allo stesso tempo affermare e negare, poiché si fonda sulla nozione di ente e di non ente. E su questo principio si fondano tutti gli altri, come si legge nel quarto libro della Metafisica (c. 3). Ora, come l’ente è il primo che cade nella conoscenza assolutamente, così il bene è il primo che cade nella conoscenza della ragione pratica, ordinata all’opera: infatti ogni agente agisce a causa di un fine, che ha la natura di bene. E perciò il primo principio nella ragione pratica è quello che si fonda sulla natura del bene, che è: bene è ciò che tutti desiderano. Questo è dunque il primo precetto della legge: il bene è da fare e da perseguire, il male è da evitare. E su questo si fondano tutti gli altri precetti della legge naturale: cosicché tutte le altre cose da fare o da evitare, che la ragione pratica conosce naturalmente come beni umani, appartengono ai precetti della legge di natura.
Poiché però il bene ha la natura di fine e il male, invece, la natura contraria, allora tutte quelle cose verso le quali l’uomo ha una naturale inclinazione, le ragione naturalmente le conosce come cose buone e, conseguentemente, come opere da perseguire e quelle a queste contrarie le conosce come cose cattive e da evitare. Dunque in base all’ordine delle inclinazioni naturali si dà l’ordine dei precetti della legge naturale. Infatti la prima inclinazione che è nell’uomo è quella verso il bene secondo natura, che ha in comune con tutte le sostanze: in quanto cioè ogni qualsiasi sostanza desidera la propria conservazione, in base alla sua natura. E in base a questa inclinazione, appartengono alla legge naturale quelle cose attraverso le quali la vita dell’uomo si conserva e il contrario è impedito. - La seconda inclinazione che è nell’uomo è quella verso le cose più specifiche, in base alla natura che ha in comune con i restanti animali. E in base a questo, si dice che sono proprie della legge naturale quelle cose «che la natura ha insegnato a tutti gli animali», come l’unione del maschio e della femmina, l’educazione dei figli, e altre cose simili. - In un terzo modo è nell’uomo l’inclinazione verso il bene che è conforme alla natura della ragione e che è propriamente umano: così l’uomo ha la naturale inclinazione a conoscere la verità su Dio e a vivere in società. E in base a questo, appartengono alla legge naturale quelle cose riguardi tale inclinazione, poiché l’uomo evita l’ignoranza, non offende coloro con i quali deve convivere, e altre cose del genere che a ciò appartengono.

 

Risposta al primo argomento: tutti questi precetti della legge naturale, nella misura in cui si riferiscono ad un unico primo precetto, hanno la natura di una sola legge naturale.

 

Risposta al secondo argomento: tutte le inclinazioni delle varie parti della natura umana, ad esempio, il concupiscibile e l’irascibile, in quanto sono soggetti alla guida della ragione, appartengono alla legge naturale, e si riducono all’unico primo precetto, come è stato detto. E in base a questo, i precetti della legge naturale sono molteplici in se stessi, ma tuttavia questi si legano in un’unica radice.

 

Risposta al terzo argomento: la ragione, sebbene sia una in se stessa, tuttavia è tale dirigere tutte le cose che spettano agli uomini. E in base a questo, sotto la legge della ragione sono contenute tutte le cose che dalla ragione possono essere regolate.

 

 
     

SULLA LEGGE

SULLA LEGGE IN GENERALE

I-II, q. 90, Sull’essenza della legge

I-II, q. 91, Le diverse leggi

I-II, q. 92, Sugli effetti della legge

SULLE PARTI DELLA LEGGE

Legge eterna

I-II, q. 93, Sulla legge eterna

Legge naturale

I-II, q. 94, Sulla legge naturale

Legge umana

I-II, q. 95, Sulla legge umana in se stessa

I-II, q. 96, Sul potere della legge umana

I-II, q. 97, Sul cambiamento delle leggi

Legge antica

I-II, q. 98, Sulla legge antica

I-II, q. 99, Sulla distinzione dei precetti della legge antica

I-II, q. 100, Sui precetti morali

I-II, q. 101, Sui precetti cerimoniali in se stessi

I-II, q. 102, Sulle cause dei precetti cerimoniali

I-II, q. 103, Sulla durata dei precetti cerimoniali

I-II, q. 104, Sui precetti giudiziali

I-II, q. 105, Sulla natura dei precetti giudiziali

Legge nuova

I-II, q. 106, Sulla legge nuova (che è la legge del Vangelo) in se stessa

I-II, q. 107, Sul confronto tra la legge nuova e la legge antica

I-II, q. 108, Sulle cose che sono contenute nella legge nuova