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Trattato sulla Legge

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SAN TOMMASO D'AQUINO

 

SULLA LEGGE

 

SOMMA TEOLOGICA

PRIMA SECUNDAE (I-II)

(Trad. Giuseppina D'Addelfio)

QUAESTIO 90

Sull’essenza della legge

ARTICOLO 4

 

La promulgazione appartiene all’essenza della legge?

 

 

Circa il quarto punto procediamo così: Sembra che la promulgazione non sia essenziale alla legge. La legge naturale infatti ha in massimo grado natura di legge. Ma la legge naturale non ha bisogno di promulgazione. Dunque non è essenziale alla legge essere promulgata.

 

2. Inoltre, alla legge spetta propriamente obbligare a fare o a non fare qualcosa. Ma sono obbligati a rispettare la legge non solo quelli alla presenza dei quali la legge è stata promulgata, ma anche gli altri. Dunque la promulgazione non è essenziale alla legge.

 

3. Inoltre, l’obbligazione della legge si estende anche al futuro: perché «le leggi impongono una necessità agli affari futuri». Ma la promulgazione avviene solo dinanzi a coloro che esistono al presente. Dunque la promulgazione non è necessaria alla legge.

 

Ma di contro vi è ciò che è detto nel Decreto, dist.4: «le leggi sono stabilite quando sono promulgate».

 

rispondo dicendo che, come è stato detto (a. 1), la legge è imposta agli altri al modo di una regola e di una misura. Ora, la regola e la misura si impone venendo applicata a quelli che sono regolati e misurati. Conseguentemente, affinché una legge abbia virtù di obbligare - cosa che è propria della legge -, è necessario che sia applicata agli uomini che secondo essa devono essere regolati. Ora, tale applicazione avviene attraverso il fatto che viene portata a conoscenza di essi dalla promulgazione. Conseguentemente, la promulgazione è necessaria affinché la legge abbia la sua propria virtù.
E così dalle quattro cose suddette si può raccogliere la definizione delle legge, la quale non è altro che un comando della ragione verso il bene comune [rationis ordinatio ad bonum commune], promulgato da colui che ha cura di una comunità.

 

Risposta al primo argomento: la promulgazione della legge naturale avviene nel momento stesso in cui Dio la pose nelle menti degli uomini perché fosse conosciuta naturalmente.

 

Risposta al secondo argomento: quelli alla presenza dei quali la legge non è stata promulgata, sono obbligati ad osservare la legge, nella misura in cui ne è giunta loro notizia o può giungere, attraverso altri, una volta avvenuta la promulgazione.

 

Risposta al terzo argomento: la promulgazione presente si estende al futuro attraverso la permanenza della scrittura, che in qualche modo sempre la promulga. Conseguentemente, Isidoro dice, nel secondo libro delle Etimologie: «il nome legge [lex] deriva da leggere [legendo], poiché essa è scritta».

 

 
     

SULLA LEGGE

SULLA LEGGE IN GENERALE

I-II, q. 90, Sull’essenza della legge

I-II, q. 91, Le diverse leggi

I-II, q. 92, Sugli effetti della legge

SULLE PARTI DELLA LEGGE

Legge eterna

I-II, q. 93, Sulla legge eterna

Legge naturale

I-II, q. 94, Sulla legge naturale

Legge umana

I-II, q. 95, Sulla legge umana in se stessa

I-II, q. 96, Sul potere della legge umana

I-II, q. 97, Sul cambiamento delle leggi

Legge antica

I-II, q. 98, Sulla legge antica

I-II, q. 99, Sulla distinzione dei precetti della legge antica

I-II, q. 100, Sui precetti morali

I-II, q. 101, Sui precetti cerimoniali in se stessi

I-II, q. 102, Sulle cause dei precetti cerimoniali

I-II, q. 103, Sulla durata dei precetti cerimoniali

I-II, q. 104, Sui precetti giudiziali

I-II, q. 105, Sulla natura dei precetti giudiziali

Legge nuova

I-II, q. 106, Sulla legge nuova (che è la legge del Vangelo) in se stessa

I-II, q. 107, Sul confronto tra la legge nuova e la legge antica

I-II, q. 108, Sulle cose che sono contenute nella legge nuova