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                      La legge umana deve reprimere tutti i vizi?     
                      Circa il secondo punto 
                      procediamo così: Sembra che sia compito della legge 
                      umana reprimere tutti i vizi. Dice infatti Isidoro, nel 
                      quinto libro dell’Etimologie (c. 20) che «le leggi 
                      sono fatte affinché l’audacia sia frenata dal timore che 
                      si prova nei loro confronti». Infatti non è sufficiente 
                      frenare, se qualsiasi male non viene represso attraverso 
                      la legge. Dunque la legge umana deve reprimere qualsiasi 
                      male.   
                      2. Inoltre, 
                      l’obiettivo del legislatore è rendere i cittadini 
                      virtuosi. Ma nessuno può essere virtuoso, se non si tiene 
                      lontano da tutti i vizi. Dunque alla legge umana spetta 
                      reprimere tutti i vizi.   
                      3. Inoltre, la legge 
                      umana deriva dalla legge naturale, come è stato detto 
                      sopra (q. 95, a. 2). Ora tutti i vizi contraddicono la 
                      legge di natura. Dunque la legge umana deve reprimere 
                      tutti i vizi.   
                      Ma di contro vi è ciò che viene detto nel primo 
                      libro del De Libero Arbitrio (c. 5): «Mi sembra che 
                      questa legge che è stata scritta per governare il popolo 
                      permetta correttamente queste cose, che la divina 
                      provvidenza punisce». Ma la divina provvidenza non punisce 
                      che i vizi. Dunque correttamente la legge umana permette 
                      certi vizi, che essa non reprime.    
                          Rispondo dicendo che, così come già è stato detto 
                          (q. 90, aa. 1,2), la legge è stabilita come regola o 
                          misura degli atti umani. Ora la misura deve essere omogenea 
                          al misurato, come viene detto nel decimo libro della 
                          Metafisica (c. 1): cose diverse sono misurate 
                          da misure diverse. Dunque è necessario che anche le 
                          leggi siano imposte agli uomini in base alla loro condizione, 
                          perché, come dice Isidoro (Etymol. 2, c. 10; 
                          5, c. 21), la legge deve essere « possibile, sia secondo 
                          la natura, sia secondo le consuetudini del paese». Ora, 
                          la capacità o facoltà di agire deriva dall’abito o disposizione 
                          interiore: la stessa non è infatti possibile all’uomo 
                          non ha un abito virtuoso e a chi è virtuoso, come non 
                          è ugualmente possibile al fanciullo e all’uomo maturo. 
                          E per questo non viene imposta al fanciullo la stessa 
                          legge che imposta all’adulto: molte cose permesse al 
                          fanciullo negli adulti sono punite dalla legge, o biasimate. 
                          E similmente agli uomini non perfetti per virtù sono 
                          permesse molte cose che non sono tollerate negli uomini 
                          virtuosi.La legge umana è imposta ad una moltitudine 
                          di uomini, in cui la maggior parte è costituita da uomini 
                          non perfetti per virtù. E perciò dalla legge umana non 
                          devono essere repressi tutti i vizi, dai quali i virtuosi 
                          si astengono; ma solo quelli più gravi, dai quali è 
                          possibile allontanare la massa, e specialmente quelli 
                          dannosi per gli altri, senza la cui proibizione la società 
                          umana non potrebbe conservarsi, quali l’omicidio, il 
                          furto,e altre cose simili.
   
                      Risposta al primo argomento: l’audacia sembra 
                      caratterizzarsi come aggressione verso altri. 
                      Conseguentemente, essa si riferisce specialmente a quei 
                      peccati con i quali si arreca ingiuria al prossimo; e 
                      queste cose sono punite dalla legge umana, come è stato 
                      detto.   
                      Risposta al secondo argomento: la legge umana mira 
                      ad indurre gli uomini alla virtù, non in maniera 
                      immediata, ma gradatamente. E perciò non subito ad una 
                      moltitudine di imperfetti impone quelle cose che sono già 
                      proprie dei virtuosi, come l’astensione dal male. 
                      Altrimenti queste persone imperfette, non essendo capaci 
                      di mettere in pratica simili precetti, cadrebbero in mali 
                      peggiori, come si legge nel libro dei Proverbi (30, 
                      33): «Chi soffia troppo il naso, ne fa uscire sangue»; e 
                      nel Vangelo secondo Matteo (9, 17) si dice che «se il vino 
                      nuovo», cioè i precetti della vita perfetta, «sono messi 
                      in otri vecchi», cioè in uomini imperfetti, «gli otri si 
                      rompono e il vino si perde», cioè i precetti vengono 
                      trasgrediti e gli uomini a causa del disprezzo cadono in 
                      mali peggiori.   
                      Risposta al terzo argomento: la legge naturali è 
                      una certa partecipazione della legge eterna in noi: la 
                      legge umana è manchevole rispetto alla legge eterna. Dice 
                      infatti Agostino, nel primo libro del De Libero 
                      Arbitrio (loco cit.): «La legge emanata per 
                      governare gli stati concede e lascia impunite molte cose, 
                      che sono punite dalla divina provvidenza. Ma è da 
                      riprovare ciò che fa, per il fatto che non fa tutto». 
                      Conseguentemente la legge umana non può proibire tutto ciò 
                      che proibisce la legge naturale. |