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SAN TOMMASO D'AQUINO

 

SULLA LEGGE

 

SOMMA TEOLOGICA

PRIMA SECUNDAE (I-II)

(Trad. Giuseppina D'Addelfio)

QUAESTIO 103

Sulla durata dei precetti cerimoniali

ARTICOLO 3

 

Le cerimonie della legge antica sono cessate con la venuta di Cristo ?

 

 

Circa il terzo punto procediamo così. Sembra che le cerimonie della legge antica non siano cessate con la venuta di Cristo. Dice infatti Baruc (4, 1): «Questo è il libro dei comandamenti di Dio e la legge che sussiste in eterno». Ma alla legge appartengono le cerimonie legali. Dunque le cerimonie della legge erano fatte per durare in eterno.

 

2. Inoltre, l’offerta del lebbroso guarito rientrava tra le cerimonie della legge. Ma anche nel Vangelo al lebbroso guarito viene comandato di offrire tali oblazioni (Mt. 8, 4). Dunque le cerimonie della legge antica non cessarono con la venuta di Cristo.

 

3. Inoltre, se rimane la causa, rimane anche l’effetto. Ma le cerimonie della legge antica avevano certe cause ragionevoli, nella misura in cui ordinavano al culto divino; anche a prescindere dal fatto che erano ordinati, prefigurandolo, al Cristo. Dunque le cerimonie della legge antica non dovevano cessare.

 

4. Inoltre, la circoncisione era stata istituita come segno della fede di Abramo; invece l'osservanza del sabato per ricordare il beneficio della creazione; le altre feste legali per ricordare altri benefici di Dio, come è stato detto sopra [q. 102 a. 4, a. 5]. Ma la fede di Abramo deve essere sempre imitata anche da noi; e il beneficio della creazione e gli altri benefici sono sempre da ricordare. Dunque almeno la circoncisione e le solennità della legge non dovevano cessare.

 

Ma di contro vi è quello che dice l’Apostolo nella Lettera ai Colossesi (2, 16): «Nessuno vi giudichi più in fatto di cibo o di bevanda, o riguardo a feste, a noviluni, o a sabati: tutte queste cose sono ombra delle future».  E nella Lettera agli Ebrei si dice che (8, 13): «dicendo nuova alleanza, ha reso vecchia la prima: ciò che diventa antico e invecchia, è prossimo a sparire».

 

Rispondo dicendo che tutti i precetti cerimoniali della legge antica sono ordinati al culto di Dio, come è stato detto sopra [q. 101 aa. 1,2]. Ora, il culto esterno deve essere proporzionato al culto interiore, che consiste nella fede, nella speranza e nella carità.  Perciò in base alla diversità del culto interiore, deve essere diversificato il culto esteriore. Ora, si possono distinguere tre stati del culto interiore. Il primo è quello in cui la fede e la speranza riguardano sia i beni celesti sia quelle cose attraverso le quali siamo introdotti a questi beni, come cose future. Tale era lo stato della fede e della speranza nella legge antica. – Un altro stato del culto interiore è quello nel quale si ha la fede e la speranza circa i beni celesti come cose future, ma circa quelle cose attraverso le quali siamo introdotti ai beni celesti, come cose passate o presenti. E questo è lo stato della legge nuova. – Il terzo Stato è quello nel quale entrambe le cose si hanno come presenti, senza credere nulla come assente e senza nulla sperare come futuro. E questo è lo stato dei beati.

Pertanto, nello stato dei beati non ci sarà niente di figurativo in ciò che riguarda il culto divino, ma soltanto «azione di grazia e voce di lode» (Is. 51, 3). Perciò, a proposito della città dei beati, si dice nell’Apocalisse (21, 22): «Non vidi alcun tempio in essa perché il Signore Dio, l’Onnipotente e l’Agnello sono il suo tempio». Dunque per lo stesso motivo, dovettero cessare le cerimonie del primo stato, attraverso le quali veniva prefigurato sia il secondo sia il terzo stato, con la venuta del secondo stato; e si dovettero introdurre altre cerimonie che fossero appropriate allo stato del culto divino di quel tempo, nel quale i beni celesti rimangono futuri, ma i benefici di Dio attraverso i quali siamo introdotti ai beni celesti, sono già presenti.

 

Risposta al primo argomento: si dice che la legge antica dura in eterno certamente rispetto ai precetti morali, in modo completo e assoluto; rispetto ai precetti cerimoniali, invece, ciò è vero in riferimento alla verità prefigurata attraverso di essi.

 

Risposta al secondo argomento: il mistero della redenzione del genere umano giunse a compimento nella passione di Cristo; infatti il Signore disse allora: «Tutto è compiuto» (Gv. 19, 30). Ecco perché da allora dovevano cessare tutte le norme legali, essendo ormai presente la verità il cui compimento esse annunziavano. E di ciò si ebbe un segno nella passione di Cristo, quando il velo del tempio si squarciò (Mt. 27, 51). Quindi prima della passione di Cristo, quando lei gli predicava e faceva miracoli, erano in vigore insieme la legge e il Vangelo, poiché il mistero di Cristo era già iniziato, ma non ancora compiuto. E per questo il Signore, prima della sua passione, comandò al lebbroso di osservare le cerimonie legali.

 

Risposta al terzo argomento: le ragioni letterali delle cerimonie prima menzionate [q. 102] si riferiscono ad un culto divino che certamente era un culto basato sulla fede nel Cristo che doveva venire. Perciò quando colui che doveva venire era ormai già venuto, quel culto cessa e con esso tutte le ragioni che lo sorreggono.

 

Risposta al quarto argomento: la fede di Abramo un fu lodata per il fatto che egli credette alla promessa divina di un seme futuro, nel quale sarebbero state benedette tutte le genti. E perciò, fin che codesto seme rimase futuro, era necessario professare la fede di Abramo attraverso la circoncisione. Ma dopo che esso fu compiuto, bisogna dichiararlo con un altro segno, cioè con il battesimo, che in questo succede alla circoncisione, secondo quello che dice l’Apostolo nella Lettera ai Colossesi (2, 11 e ss.): «Voi siete stati anche circoncisi, di una circoncisione però non fatta da mano di uomo, mediante la spogliazione del nostro corpo di carne, ma della circoncisione del Signore nostro Gesù Cristo. Con lui siete stati sepolti nel battesimo ...».

Il sabato poi, che era segno della prima creazione, è mutato nel giorno del Signore, ossia nella domenica, nella quale si ricorda alla nuova creazione, cominciata con la risurrezione di Cristo. – E, in maniera simile, alle altre feste della legge antica succedono nuove solennità, poiché i benefici concessi a quel popolo significano i benefici a noi concessi per mezzo di Cristo. Infatti alla festa di Pasqua succede la festa della Passione e Resurrezione di Cristo. Alla festa di Pentecoste, nella quale fu data la legge antica, succede la festa di Pentecoste, nella quale fu data la legge dello spirito di vita. Alla festa delle Neomenie succede la festa dedicata alla Beata Vergine, nella quale per la prima volta apparve la luce del sole, cioè di Cristo, per l'abbondanza della grazia. Alla festa delle trombe succedono le feste degli apostoli. A quella dell'espiazione succedono le feste dei Martiri e dei Confessori. Alla festa dell’Assemblea e della Colletta succede la festa degli Angeli, oppure anche la festa di Tutti i Santi.

 

 
     

SULLA LEGGE

SULLA LEGGE IN GENERALE

I-II, q. 90, Sull’essenza della legge

I-II, q. 91, Le diverse leggi

I-II, q. 92, Sugli effetti della legge

SULLE PARTI DELLA LEGGE

Legge eterna

I-II, q. 93, Sulla legge eterna

Legge naturale

I-II, q. 94, Sulla legge naturale

Legge umana

I-II, q. 95, Sulla legge umana in se stessa

I-II, q. 96, Sul potere della legge umana

I-II, q. 97, Sul cambiamento delle leggi

Legge antica

I-II, q. 98, Sulla legge antica

I-II, q. 99, Sulla distinzione dei precetti della legge antica

I-II, q. 100, Sui precetti morali

I-II, q. 101, Sui precetti cerimoniali in se stessi

I-II, q. 102, Sulle cause dei precetti cerimoniali

I-II, q. 103, Sulla durata dei precetti cerimoniali

I-II, q. 104, Sui precetti giudiziali

I-II, q. 105, Sulla natura dei precetti giudiziali

Legge nuova

I-II, q. 106, Sulla legge nuova (che è la legge del Vangelo) in se stessa

I-II, q. 107, Sul confronto tra la legge nuova e la legge antica

I-II, q. 108, Sulle cose che sono contenute nella legge nuova