Home About International University Project Conferences Courses Lectures Projects Publications Readings Contribute Contact      

home \ projects \ step \ trattato sulla legge \ quaestio 106 \ articolo 3

STEP home

Trattato sulla Legge

Conferenze

Saggi

Studiosi

Link utili

 

 


 
 
STEP - St. Thomas Education Project
 
     
 
<<<   ARTICOLO   >>>
 
 

SAN TOMMASO D'AQUINO

 

SULLA LEGGE

 

SOMMA TEOLOGICA

PRIMA SECUNDAE (I-II)

(Trad. Giuseppina D'Addelfio)

QUAESTIO 106

Sulla legge nuova (che è la legge del Vangelo) in se stessa

ARTICOLO 3

 

La legge nuova doveva esser data all'inizio del mondo ?

 

 

Circa il terzo punto procediamo così. Sembra che la legge nuova si dovesse dare all'inizio del mondo. Come si legge infatti nella Lettera ai Romani (2, 11): «Presso Dio non c’è differenza di persone»; ma «tutti gli uomini peccarono e hanno bisogno della gloria di Dio» (3, 23). Dunque la legge del Vangelo doveva esser data all'inizio del mondo, affinché da essa venissero soccorsi tutti gli uomini.

 

2. Inoltre, come i luoghi diversi abitano uomini diversi, così anche in epoche diverse. Ma Dio, il quale, come si dice nella Prima Lettera a Timoteo (2, 4): «vuole che tutti gli uomini si salvino», comandò che si predicasse il Vangelo in tutti i luoghi (Mt. 28, 19 e Mc. 16, 15). Dunque in tutte le epoche ci doveva essere la legge del Vangelo, che quindi doveva esser data all'inizio del mondo.

 

3. Inoltre, per l'uomo è più necessaria la salvezza spirituale, che è eterna, piuttosto che quella del corpo, che è temporale. Ma Dio all'inizio del mondo fornì all'uomo quelle cose che sono necessarie alla salvezza del corpo, dando in suo potere tutte le cose che erano state create per lui, come emerge dalla Genesi (1, 26 e ss.). Dunque anche la legge nuova, che è massimamente necessaria alla salvezza spirituale, doveva esser data agli uomini sin dal principio del mondo.

 

Ma di contro vi è ciò che Paolo dice nella Prima Lettera ai Corinzi (15, 46): «Non è primo l'elemento spirituale, ma quello animale». Ora, la legge nuova è massimamente spirituale. Dunque la legge nuova non doveva esser data sin dall'inizio del mondo.

 

Rispondo dicendo che, si possono addurre tre ragioni, per provare che la legge nuova non dovrebbe esser data sin dal principio del mondo. La prima di queste consiste nel fatto che, come è stato detto sopra (art. 1), codesta legge consiste principalmente grazia dello Spirito Santo, che non doveva esser data in abbondanza prima di aver tolto dal genere umano, ogni impedimento del peccato, con la redenzione realizzata da Cristo. Si legge infatti nel Vangelo: «Non era ancora stato dato lo Spirito, perchè Gesù non era stato glorificato» (Gv. 7, 39). Questa ragione viene poi richiamata esplicitamente da Paolo nella Lettera ai Romani (8, 2 e ss.), nella quale dopo aver ricordato «La legge dello Spirito di vita», aggiunge: «Dio, inviando suo Figlio in una carne simile a quella del peccato, condannò il peccato nella carne, perchè la giustificazione della legge si adempisse in noi».

La seconda ragione che dimostra che la legge nuova non doveva esser data sin dal principio del mondo, si può desumere dalla sua perfezione. Niente infatti raggiunge la propria perfezione subito all’inizio, ma con il trascorrere del tempo: così ciascuno è prima un fanciullo, poi un uomo.  Anche ragione viene richiamata da Paolo nella Lettera ai Galati (3, 24 e ss.): «La legge è per noi come un pedagogo che ci ha condotti a Cristo, perchè fossimo giustificati attraverso la fede. Ma appena è giunta la fede, noi non siamo più sotto un pedagogo»,

La terza ragione si desume dal fatto che la legge nuova è legge di grazia; perciò, per prima cosa, era necessario che l’uomo fosse lasciato a se stesso nello stato della legge antica, affinché, cadendo nel peccato e riconoscendo la sua debolezza, riconoscesse di aver bisogno della grazia.  E questa ragione viene pure richiamata da Paolo, ancora nella Lettera ai Romani (5, 20 e ss.), dove si dice: «La legge sopraggiunse dove abbondava il peccato e, dove abbondava il peccato, sovrabbondò la grazia».

 

Risposta al primo argomento: il genere umano, a causa del peccato del suo progenitore, meritò di essere privato dell’aiuto della grazia. Perciò, come dice Agostino, «per coloro ai quali [tale aiuto] non è dato, si ha un atto di giustizia; per coloro ai quali invece è dato, un atto di grazia». Di conseguenza non si fanno differenze di persone presso Dio, per il fatto che, fin dall’inizio del mondo, non a tutti fu concessa la legge della grazia, la quale doveva essere data con un certo ordine, come  è stato appena detto.

 

Risposta al secondo argomento: non la diversità dei luoghi determina diversità nel genere umano, la diversità dei tempi. Per questo, in tutti i luoghi viene offerta la legge nuova, ma non in tutti i tempi, sebbene sia possibile che in ogni tempo vi furono alcuni appartenetti alla nuova alleanza, come è stato detto.

 

Risposta al terzo argomento: le cose che riguardano la salute del corpo servono all’uomo per conservare la propria natura, che non è distrutta dal peccato. Ma le cose che riguardano la salute spirituale, sono ordinate alla grazia, che si perde con il peccato. E perciò non è simile la loro natura.

 

 
     

SULLA LEGGE

SULLA LEGGE IN GENERALE

I-II, q. 90, Sull’essenza della legge

I-II, q. 91, Le diverse leggi

I-II, q. 92, Sugli effetti della legge

SULLE PARTI DELLA LEGGE

Legge eterna

I-II, q. 93, Sulla legge eterna

Legge naturale

I-II, q. 94, Sulla legge naturale

Legge umana

I-II, q. 95, Sulla legge umana in se stessa

I-II, q. 96, Sul potere della legge umana

I-II, q. 97, Sul cambiamento delle leggi

Legge antica

I-II, q. 98, Sulla legge antica

I-II, q. 99, Sulla distinzione dei precetti della legge antica

I-II, q. 100, Sui precetti morali

I-II, q. 101, Sui precetti cerimoniali in se stessi

I-II, q. 102, Sulle cause dei precetti cerimoniali

I-II, q. 103, Sulla durata dei precetti cerimoniali

I-II, q. 104, Sui precetti giudiziali

I-II, q. 105, Sulla natura dei precetti giudiziali

Legge nuova

I-II, q. 106, Sulla legge nuova (che è la legge del Vangelo) in se stessa

I-II, q. 107, Sul confronto tra la legge nuova e la legge antica

I-II, q. 108, Sulle cose che sono contenute nella legge nuova